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Le trasformazioni del territorio sono in grado di contribuire alla qualità dello sviluppo e alla generazione di beni comuni? Una domanda legittima e forse opportuna, se è vero che la sostenibilità dello sviluppo e le sue forme territoriali sono considerate fattori strategici. Mai come negli ultimi vent'anni, il paese è diventato un laboratorio sperimentale di innovazione delle politiche di sviluppo e governo del territorio. Ma non basta una sperimentazione permanente. Non è forse il tempo di un bilancio rigoroso dei punti di forza e di debolezza di queste esperienze? Se le idee di verità e di giustizia sembrano indebolite nell'attuale conversazione sociale, come orientare l'azione pubblica e collettiva? Non mancano riferimenti paradigmatici, ma sembrano più incerti i criteri di legittimazione e di scelta. Mentre sono ancora influenti alcune tendenze che ostacolano l'innovazione: la tradizione modernista, nuove retoriche autoritarie, paternalistiche o tecnocratiche, le suggestioni del design post-moderno. Il libro è costruito intorno a queste domande. Presenta interpretazioni, critiche e proposte, che nascono da esperienze e pubbliche riflessioni. Suggerisce il superamento di divisioni tradizionali fra temi del governo e dello sviluppo. La sperimentazione recente ci lascia molti errori, che dipendono a volte da generose intenzioni, ma contiene anche tracce che possono guidare verso un cambiamento innovativo.